
Uno studio pubblicato su The Lancet sostiene che anche un consumo occasionale di alcolici può avere conseguenze dannose per la salute.
L’analisi ha confrontato i livelli di consumo di alcol e il suo impatto sulla salute in 195 paesi dal 1990 al 2016. In base a questi dati, in media bevono alcolici il 25% delle donne e il 39% degli uomini. Il gender gap varia a seconda dei paesi: in Nepal consumano alcol il 21% degli uomini e solo l’1,5% delle donne. In Svezia, al contrario, la differenza tra i due sessi è minima (86% delle donne e 87% degli uomini).
Anche in Italia è stata registrata una differenza di più di 20 punti percentuali: bevono alcolici il 59% delle donne e l’80% degli uomini. Per le donne, nel 2016 il maggior numero di bevitrici appartiene alla classe di età compresa tra i 25 e i 34 anni, mentre i maggiori consumatori tra gli uomini hanno 35-44 anni.
Secondo quanto indicato nell’articolo, l’alcol è il principale fattore di rischio per mortalità prematura e disabilità tra le persone nella fascia di età 15-49 anni. Nei 195 paesi considerati dallo studio, nel 2016 2,8 milioni di decessi sono stati attribuiti al consumo di alcolici (2,3 milioni uomini e 560.000 donne).
Un’infografica pubblicata su Statista evidenzia la grande differenza osservata tra i due generi.
In Italia, nel 2016 le morti dovute a questa causa sono state più di 40.000 (28.000 uomini e 13.000 donne). La classe anagrafica più colpita, in percentuale, è stata quella dei 55-64enni per entrambi i sessi. Tra gli uomini di questa fascia di età, il 9,1-9,2% delle morti sono riconducibili a problemi di salute legati all’alcol (per le donne la percentuale è pari al 3,9%).