
Nel 2017 sono stati 174.933 gli incidenti stradali avvenuti in Italia che hanno causato lesioni a persone (fonte: ISTAT). Rispetto all’anno precedente, è stata registrata una diminuzione percentuale pari allo 0,5%. Il numero di vittime, al contrario, è tornato a crescere (3.378), dopo la riduzione osservata nel 2016 (3.283).
Tra le vittime sono aumentati i pedoni (600, +5,3%) e i motociclisti (735, +11,9%), mentre il numero di automobilisti deceduti è rimasto quasi invariato (1.464, -0,4%). Il numero di vittime tra ciclomotoristi e ciclisti è diminuito (-20,7% per i primi, -7,6% per i secondi).
Gli utenti vulnerabili della strada (pedoni, ciclisti e utenti delle due ruote a motore) rappresentano nel complesso circa il 50% delle vittime. L’indice di mortalità, ovvero il numero di morti ogni 100 incidenti, è pari a 3,1 per i pedoni, 1,6 per i motociclisti, 1,4 per i ciclisti e 0,7 per gli automobilisti.
I mesi più critici sulla strada sono stati quelli estivi: il numero maggiore di incidenti e di vittime del 2017 è stato registrato a giugno e luglio.
Nel 2017, il 74,6% degli incidenti si è verificato sulle strade urbane (130.461 incidenti), il 20% sulle strade extraurbane comprensive di strade statali, regionali, provinciali e comunali (35.077 incidenti) e il 5,4% (9.395 incidenti) sono avvenuti su autostrade e raccordi. Se consideriamo l’indice di mortalità, tuttavia, gli incidenti sulle strade extraurbane hanno causato il maggior numero di vittime (1.615, pari al 47,8% del totale). Sulle autostrade e i raccordi sono avvenuti l’8,8% del totale dei decessi (296), mentre gli incidenti urbani sono responsabili di 1.467 vittime (43,4% del totale).
Tra le cause più rilevanti alla base degli incidenti vi sono la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 40,8% dei casi).