
Nel corso del 2015 2,8 milioni di italiani (il 5,4% delle persone di età superiore ai 15 anni) hanno sofferto di depressione (fonte: ISTAT). In quasi la metà dei casi (47,9%) la depressione è associata ad ansia cronica grave, disturbo che colpisce oltre 2,2 milioni di persone di 15 anni e più (4,2% del totale).
Nel complesso sono quindi circa 3,7 milioni gli italiani che riportano casi di depressione o ansia cronica grave nei 12 mesi precedenti l’intervista. Questo numero corrisponde al 7,0% della popolazione di 15 anni e più.
La prevalenza di questi disturbi cresce con l’aumentare dell’età. Nella fascia 18-34 anni i disturbi interessano in totale l’1,5% della popolazione, ma la percentuale sale al 5,8% per i 35-64enni e al 14,9% per gli ultrasessantacinquenni.
Tra le persone di età superiore ai 65 anni, inoltre, le differenze di genere diventano più evidenti: in questa fascia anagrafica, soffrono di depressione o ansia cronica il 9,5% degli uomini e il 19,2% delle donne.
I modelli di analisi multidimensionale utilizzati nell’indagine hanno analizzato il rischio di depressione o ansia cronica grave con riferimento ad una serie di variabili socio demografiche. Si è visto così che l’essere affetti da limitazioni nelle attività quotidiane è un fattore principale di rischio, soprattutto nei giovani e negli adulti.
Nei giovani, un altro fattore determinante è la percezione di una debole rete di sostegno sociale, seguita dalla rottura di un rapporto relazionale ritenuto importante, dall’esclusione dal mondo del lavoro e dalla percezione di dolore fisico grave o moderato. Negli adulti fattori di rischio importanti sono, nell’ordine, la percezione di una inadeguata rete di supporto, la presenza di malattie croniche, i problemi relazionali familiari o di coppia e la mancanza di occupazione lavorativa.
Tra gli anziani, i fattori di rischio principali sono rappresentati da eventi dolorosi e da un basso titolo di studio: nel complesso, soffre di depressione o ansia cronica il 16,6% di anziani con livello di istruzione basso e il 6,3% di coloro che hanno un livello di istruzione alto.