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Radio, il mass media di tutti e per tutti

13 Febbraio 2020 - Tommaso Cabassi

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Fu il primo vero media di comunicazione di massa, e dopo 124 anni dal brevetto di Guglielmo Marconi, è ancora il più diffuso al mondo. Nell’era della messaggistica, di Internet of Things, delle imminenti reti 5G, la Radio resta il mezzo di informazione più smart che ci sia, grazie alla sua semplicità e accessibilità per tutti.

In ricordo della prima trasmissione radiofonica dall’ONU (13 febbraio 1946), il 13 febbraio è dal 2011 Giornata Mondiale della Radio. A casa, in macchina, a lavoro, il media radiofonico ci segue ovunque. C’è chi l’accende per vincere la solitudine, chi per sentire le notizie, chi vuole ascoltare i brani dell’ultimo Sanremo o per tornare un’attimo sulle note degli anni ottanta. Mille sono i motivi che ci portano ad accendere i nostri dispositivi e cercare di sintonizzarci sulla frequenza che più si addice al nostro umore.

 

Le regioni più affezionate alla radio

Osservando i dati raccolti sul sito di TER (Tavolo Editori Radio), si può osservare come in tutto lo stivale la Radio sia largamente usata: in un giorno medio, il 66% della popolazione italiana l’ascolta almeno una volta. Osservando i dati regione per regione, vediamo come gli abitanti del Friuli Venezia Giulia e del Veneto sono quelli che più l’ascoltano, con il 71% della popolazione che ne fa mediamente uso. I liguri sono invece quelli che più prediligono altri dispositivi, fermandosi al 58%.

 

Le radio più amate in Italia

Prendendo sempre in esame i dati di TER, possiamo osservare quali stazioni radiofoniche sono più ascoltate nel nostro paese. Abbiamo RTL 102.5 al primo posto, prediletta dal 14,12% dei radio ascoltatori. Seguono sul podio RDS con il 10,46% e Radio DEEJAY al 9,91%.

 

Dietro al successo che ancora oggi ha la Radio, c’è la passione di tutte le persone che ci lavorano quotidianamente, investendoci tempo, risorse, energie. É grazie a loro se questo media ha saputo attraversare la storia del nostro paese, passando da mezzo della propaganda negli anni più bui, alle esperienze delle radio libere negli anni sessanta e settanta, fino ai programmi e palinsesti per ogni gusto, sempre pronti ad andare incontro ai suoi tanti fidati radioascoltatori. Non ci rimane che stare a vedere le sue risposte alle sfide del futuro, ma comunque vada, sapremo che avremo sempre la sua voce pronta a non lasciarci soli ogni volta che vorremo.

Tommaso Cabassi

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